Giacomo
Pelanti
Musicista,Chitarrista,
Insegnante,Art Director
IL BRITISH BLUES
IL BRITISH BLUES
I pionieri del Blues in Europa e gli albori del Rock Inglese
La passione degli inglesi per la musica d'oltre oceano è un fatto acclarato che risale agli anni 20.
Un già allora nutrito gruppo di appassionati ascoltatori britannici, prende a cuore la preservazione della musica Afro-americana, condividendo ascolti dei vari stili di Black Music, promuovendo il collezionismo dei vinili meno noti e organizzando i primi tour europei low budget dei loro artisti favoriti.
Tanto è l'ammirazione dei musicofili inglesi per i grandi interpreti del Jazz Statunitense, da fare addirittura prendere la residenza ad alcuni di loro, per facilitarne vita e carriera.
L'attento pubblico dell'epoca apprezza il Dixieland, lo Swing il Bebop e c'è una fervente scena Jazz.
Ma non mancano, sulla scia delle novita made in Usa, gli appassionati di musica Folk e cantautorale Americana.
Fenomeno tipico dell'inizio degli anni Sessanta che vede apparire negli States, alcuni dei più grandi esponenti di musica acustica di sempre.
In contrapposizione a questa onda di “white Folk”, sono i numerosi seguaci del Country Blues rurale di Big Bill Broonzy e Leadbelly, ma lo scambio è pacifico e costruttivo tra le fazioni di appassionati, perfettamente in linea con il clima vigente in Inghilterra in quegli anni.
L'eco del fermento culturale e sociale che si sta colpendo gli Stati Uniti, arriva in Gran Bretagna e contagia i giovani,che ne sposano gli ideali e condividono la scelta di usare la musica Folk acustica e il Delta Blues come colonna sonora del cambiamento.
Assai minore tra il pubblico è l'interesse per il Blues definito “del dopo guerra”, quello cioè caratterizzato da un forte Jump Beat e dagli strumenti amplificati (ritenuto per questo “spurio” e non più autentico), che ha però il merito negli USA, di elevare il genere a Mainstream e di portarlo nelle grandi città americane dai nuovi eroi del R&B elettrico.
Già dagli anni 50 a Londra, la musica Jazz si trova a dover dividere la scena con il Blues, che inizia a sedurre le menti di quelli che diventeranno i protagonisti della scena Sixsties.
E' proprio in quel periodo che la musica Blues e R&B americana entra in contatto con una nuova generazione di musicisti bianchi di ispirazione Rock che rompono con il Pop e Jazz “innocui” dell'epoca, per dedicarsi alla nascita di una vera e propria scuola Inglese di Rock Blues.
Tutti i musicisti più o meno affermati ne sono coinvolti e partecipano a questa rivisitazione collettiva della musica Americana, tra sperimentazioni innovative e contaminazioni sonore di musicisti classici e jazz che si “riciclano” nel British Blues, contribuendo a formare un incredibile Melting pot di stili, influenze e idee.
La Londra di quegli anni diventa l'officina della creatività musicale e vede nascere band e performers che diventeranno protagonisti indiscussi.
I musicisti diventano cosi storici e studiosi e formano vere e proprie scuole di Blues (vedi Alexis Korner & The Blues Incorporated), fornendo gavetta alle future star che tutti noi conosciamo.
Oltre agli albori di Beatles (per la verità già famosi) e Rolling Stones (alla ricerca del loro Sound), sono tanti i gruppi innovativi che costituiscono l'underground: The Graham Bond Organization, John Mayall and the Blues Breakers, The Yardbirds e la grande stagione dei Guitar's Heroes come Eric Clapton e Jeff beck per nominarne due tra i maggiori.
John Mayall & The Blues Breakers (with Eric Clapton) – L'Album “Beano”
Anno di pubblicazione: Decca 1966
Formazione: J. Mayall- vcl, piano, organ, harmonica; E. Clapton- vcl, guitar;
J. Mc Vie- Bass; H. Flint- drums.
Track List:
1. All your Love (Rush; Dixon)
2. Hideaway (King; Thompson)
3. Little Girl (Mayall)
4. Another Man (Trad. arr. Mayall)
5. Double Crossing Time (Mayall; Clapton)
6. What'd I Say (Charles)
7. Parchman Farm (Allison)
8. Ramblin'on my Mind (Johnson)
9. It Ain't Right (Jacobs)
10. Key to Love (Mayall)
11. Have you Heard (Mayall)
12. Steppin' Out (Frazier)
13. They Call It Stormy Monday (Live)(T. Bone Walker)
14. Intro To Maudie (Live)(Hooker; Mayall)
15. Have You Ever Loved A Woman (Live)(Myles)
16. Hoochie Coochie Man (Live)(Hooker)
John Mayall è certamente uno dei massimi esponenti del British Blues Revival; un punto di riferimento per la
musica inglese degli anni 60, oltre che (insieme ad Alexis Korner) il grande artefice della divulgazione del Blues moderno in Gran Bretagna.
Si fa pioniere della rielaborazione della musica afroamericana in chiave urbana e contribuisce al suo travolgente impatto in Inghilterra, firmando una produzione discografica incredibilmente ampia, iniziata nei primissimi Sixties e protrattasi fino ai giorni nostri.
Rispetto ad altri gruppi dell'epoca, che “sporcano di Blues” il loro beat di contaminazione Beatlesiana, John Mayall è visto dagli appassionati (almeno agli esordi) come un purista del Blues .
Il suo progetto, The Blues Breakers, può essere considerato una vera e propria “accademia del genere”: nei
numerosi cambi di organico che segnano la carriera della band, si fanno le ossa alcuni dei musicisti che scriveranno la storia della musica Rock di stampo Anglosassone.
Peter Green, Mick Taylor, Jack Bruce e Mick Fleetwod sono solo alcuni dei personaggi che transiteranno nei B.B., prima di intraprendere la loro strada.
Tra le collaborazioni eccellenti intrattenute da Johyn Mayall, spicca quella con Eric Clapton, che sancisce l'incontro tra i due pionieri indiscussi del Blues Inglese e ridisegna il Sound di quegli anni.
Eric Patrick Clapton all'epoca è gia un artista affermato e, nonstante la giovane età, è considerato il massimo
esponente della chitarra Blues, i cui echi iniziano a propagarsi anche fuori dall'isola.
Dopo un esordio con i The Yardbirds che lo proietta sulle scene, E. C. abbandona il progetto proprio all'uscita del primo sigolo di vero successo (For your Love), ritenendolo ruffiano e commerciale e accusando la band di aver perso l'impronta Blues incontaminata degli inizi.
Sentendosi in dovere di rimanere fedele al Blues “puro”, trova in John Mayall un compagno perfetto, nell'opera di ambasciatore di questa musica per i giovani inglesi e si unisce con entusiasmo ai Blues Breakers.
Figlio di questo fortunato matrimonio musicale è il disco “John Mayall & The Blues Breakers with Eric Clapton” (dai fan ribattezzato “Beano”, per la copertina che ritrae Clapton intento a leggere il famoso fumetto).
L'intero Album è un'intensa ed energica interpretazione di brani famosi del Blues Americano più qualche inedito,sorretti da una solida sezione ritmica, dove la struggente voce di Mayall è incalzata dalla chitarra di Clapton, potente,selvaggia e di certo, elemento preponderante dell'intero disco.
Il Sound dei B.B., che nei già numerosi lavori precedenti tradiva ancora una certa incertezza, appare ora deciso e consolidato, certamente piu ortodosso, grazie al fraseggio Claptoniano, ispirato ai King del Blues Made in USA (Freddy e B.B.).
L'uscita del disco è un grande successo e i concerti che seguono a promozione di questo, stravolgono la scena Live Londinese e inglese in generale.
Purtroppo dopo breve tempo, con gran sorpresa di tutti band compresa, Eric Clapton abbandona i Breakers.
Dopo un periodo di irrequietezza, si dedicherà allo sviluppo di un nuovo progetto in trio (con Jack Bruce e Ginger Baker), che lo consacrerà al grande pubblico internazionale: i “Cream”.
John Mayall riparte per la sua strada, scrivendo innumerevoli nuovi dischi che avranno un grande successo.
Ma possiamo affermare con certezza che con “Beano”, la band tocca il suo picco, di fama e successo.
Alessio Lottero - Lizard Mugello / Gp Music